Dopo il successo della fase pilota del primo scenario, è arrivato il momento di testare il secondo e ultimo scenario della nostra escape room: “Exodus to the space”.

Come per la prima, anche in questa fase del progetto i ragazzi e gli animatori giovanili sono stati coinvolti non solo per risolvere giochi ed enigmi per riuscire ad uscire dalla stanza, ma anche per dare i loro feedback sul tema e sull’organizzazione di questo nuovo scenario.

Ogni gruppo che ha testato il gioco ha mostrato dinamiche diverse tra i componenti. A seconda dei partecipanti al gruppo, ogni persona/campione ha potuto risolvere enigmi specifici rispetto ad altri.

Tuttavia, per tutti i gruppi che hanno preso parte alla fase pilota, la cooperazione è stata l’elemento più importante per superare gli ostacoli.

L’attuazione di questo scenario ha permesso l’evoluzione del primo: infatti, mentre il precedente riguardava il razzismo e la discriminazione, questo secondo tipo riguarda le difficoltà che le persone incontrano per ottenere un permesso di soggiorno in un nuovo paese e i pregiudizi di cui sono vittime. 

Una parte cruciale di questa fase pilota è stata la riunione di “debriefing”, in cui i creatori dell’escape room e i partecipanti hanno potuto avere uno spazio per discutere dell’attività, parlando di quali elementi potrebbero essere migliorati o modificati per fornire un’esperienza migliore e più utile. 

Sono emerse riflessioni interessanti, sugli ostacoli che affrontano le persone che ottengono un permesso di soggiorno per beneficiare realmente dei propri diritti o sulla strategia di comunicazione utilizzata dai mass media che rafforzano gli stereotipi nei confronti delle persone che decidono di migrare per qualsiasi motivo. 

La fase di test è quasi terminata, ma i risultati ottenuti andranno a beneficio della nostra comunità per generazioni.

 

 

 

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