Mercoledì 28 novembre 2018, presso gli impianti del CUS Palermo, si è concluso il progetto I SPORT – Inclusive Sport Project Opposed to Radicalization Tenets, che, a partire da marzo 2018, ha visto impegnate diverse realtà cittadine quali il CEIPES, ente capofila del progetto, l’Università degli Studi di Palermo, il CUS Palermo e L’Istituto Penitenziario Minorile “Malaspina”, con il contributo del Comune di Palermo, La Comunità Ivoriana in Sicilia, l’Associazione Studenti Stranieri e le comunità d’accoglienza e gli SPRAR palermitani.
L’evento conlcusivo del progetto,
svoltosi nel pomeriggio del 28 novembre scorso, ha rappresentato un traguardo a
tre tappe: prima di tutto i tornei degli sport per cui i partecipanti si sono
allenati durante tutte le attività progettuali nel corso di questo anno; successivamente,
un seminario organizzato dal CEIPES in collaborazione con UNIPA, rivolto
principalmente agli studenti di Scienze Pedagogiche e Scienze Motorie e gestito
dai Proff. dell’Università degli Studi di Palermo: A. Palma, A. Bianco, G.
Battaglia ed E. Caravello; infine, la premiazione e la conferenza finale a cui
hanno preso parte diversi relatori tra cui non solo gli attori protagonisti di
questa sorprendente esperienza come, ad esempio, il dott. I. Kobena recentemente
eletto Presidente della Consulta delle
Culture a Palermo e fondatore della Comunità Ivoriana in Sicilia, il project
manager del CUS dott. R. Genchi in qualità di moderatore della conferenza,
insieme al Presidente
R. Siculiana che ha ospitato l’intera manifestazione, ma anche il Prof. Antonio
Palma, Vicedirettore del Dipartimento SPPEFF dell’Università degli Studi di
Palermo, venuto inoltre in rappresentanza del Magnifico Rettore F. Micari,
nonché Direttore Scientifico della Scuola dello Sport, Delegato del Magnifico
Rettore al coordinamento delle politiche sportive di Ateneo e Presidente del
Comitato per lo Sport Universitario, e, il Dott. G. Mattina, Assessore del Comune di
Palermo alla Cittadinanza Solidale, Diritto e Dignità dell’Abitare e Beni
Comuni, che ha sottolineato quanto sia importante spendersi per il bene comune
e cooperare per la società in cui si vive, così come avviene per iniziative significative
quali il progetto ISPORT.
Questo progetto è stato definito,
dalla maggior parte dei coinvolti, una grande “sfida”. Il motivo di ciò risiede
nella diversità dei gruppi target a cui questo era rivolto: gli studenti
universitari, i giovani detenuti presso l’IPM Malaspina e i ragazzi ospiti
delle comunità d’accoglienza e degli SPRAR di Palermo.
In particolar modo per i detenuti e per i ragazzi migranti, che provengono da
vissuti estremamente difficili e forti, come hanno affermato durante la
conferenza conclusiva, la dott.ssa Clara Pangaro direttrice dell’IPM Malaspina
ed il collaboratore dott. G. Scattarreggia, questo progetto ha consentito
un’apertura verso il territorio e ha dato la possibilità a tutti di fare delle
esperienze di confronto uniche e preziose.
ISPORT, quindi, è stato sia sfida che vittoria. La vittoria di tutti coloro i
quali, dal primo momento, hanno collaborato alla riuscita di questo progetto,
come è stato per i tre allenatori del CUS Palermo: Salvatore La Bianca per il calcetto, Cesare di
Cesare per l’atletica e Pietro Scaduto per la pallavolo, che hanno seguito da
vicino ogni attività svolta con i
partecipanti.
In occasione dell’evento conclusivo, inoltre, i membri del CEIPES, in particolare la dott.ssa Irene Capozzi, e la prof.ssa Elisabetta Di Giovanni, insieme alla dott.ssa Emanuela Caravello di UNIPA, hanno presentato quello che era un altro obiettivo progettuale: il manuale finale, distribuito a tutti i presenti, che tratta sia le metodiche educative utilizzate nel corso delle attività progettuali svolte con tutti i partecipanti, sia le metodologie di allenamento attuate dagli allenatori durante tutto il percorso.
Inoltre, per consentire la partecipazione anche di chi non può prendere parte ad attività esterne, come i giovani detenuti presso l’Istituto Penitenziario Minorile, lo scorso 13 dicembre pomeriggio i partecipanti della pallavolo si sono incontrati proprio presso l’IPM “Malaspina” per giocare il torneo finale. Insieme hanno goduto di un momento conclusivo all’insegna della condivisione e della riflessione sui bei momenti vissuti e su quelli difficili e significativi, con l’augurio di un futuro sano e felice per i ragazzi detenuti e che i saluti con i responsabili dell’istituto fossero soltanto un arrivederci per nuove attività da ideare e vivere ancora insieme.
ISPORT, infatti, è stato sicuramente il precursore di tante altre attività che abbracceranno ancora temi importanti come quello dell’inclusione sociale. È stato una piccola goccia nel mare degli obiettivi che si possono raggiungere, anche attraverso la progettazione europea, e soprattutto ha rappresentato un grande esempio, in questo particolare contesto storico, di quanto l’unione che prescinde dal background di ognuno, determini un grande punto di forza ed un passo avanti verso una società più sana e priva di inutili pregiudizi.