All in è un progetto promosso dal Ceipes in collaborazione con Arte migrante, finanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani, all’interno del bando “ Cosa vuoi fare da giovane? Il tuo futuro parte adesso!”, un progetto che ha creduto nell’arte come strumento di costruzione di comunità inclusive e, come “la profezia che si auto avvera”, ha generato un’onda creativa basata sul dialogo interculturale che ha coinvolto 30 giovani, ragazzi e ragazze con diverso background socio-culturale.
Il percorso ha visto la realizzazione di 6 laboratori artistici, quali scrittura creativa, musica, danza, teatro, fotografia e illustrazione a cui hanno fatto seguito degli incontri guidati da formatori esperti e da un gruppo di 10 giovani nel ruolo di ‘organizzatori’; i laboratori sono stato realizzati allo scopo di offrire un percorso creativo di formazione e crescita personale attraverso il lavoro di gruppo e la sperimentazione delle proprie competenze personali con le arti espressive.
Ciò che ha favorito l’aggregazione e la partecipazione dei giovani è stata la creazione di un luogo accogliente, non formale e creativo in cui ognuno si è sentito stimolato, valorizzato e in potenza. Alcuni dei partecipanti avevano già conosciuto in precedenza il mondo delle arti espressive: Achraf ha imparato a suonare la chitarra tramite youtube e canta, Modou suonava le percussioni nel suo Paese di origine, Aurelia ha scoperto il teatro un po’ per caso; altri invece, come Ansou, Malick, Emran, Sarjo, erano mossi dalla curiosità di scoprire qualcosa di nuovo e fare amicizia. Le spinte motivazionali dei partecipanti erano molto variegate tra loro, ma è stato possibile rintracciare un comune denominatore: il desiderio di conoscere se stessi e trovare i mezzi più adatti per darsi pienamente voce e agire la comunità da protagonisti.
Grazie alla facilitazione di Margherita (teatro), Angelo e Rosa (illustrazione), Gioacchino (scrittura creativa), Giuseppe (fotografia), Benedetto (musica) e Marta (danza), persone che hanno fatto della propria passione un mestiere, i partecipanti hanno creato un progetto comune che ha incluso le aspirazioni artistiche individuali di ciascuno e che è stato in fine condiviso con la comunità locale in occasione del Ballarò Buskers, il festival degli artisti di strada, lo scorso 20 ottobre a Palermo. E’ stato realizzato uno scenario conclusivo sul tema della “strada” per il quale ciascuno è stato chiamato a “tirare fuori” il proprio significato della parola con l’utilizzo degli strumenti del cuore: le arti.
Landscapes e vicoli stretti, strisce di colore su volti di fantasia, spontanee prose di vissuto, toni decisi e sguardi penetranti in un movimento di corpi e ritmi in circolo. Questi sono gli elementi che hanno caratterizzato la performance conclusiva del gruppo di “All in”, restituita alla comunità all’interno di Arte migrante, quale spazio di incontro e di conoscenza attraverso la condivisione artistica. Il video è stato proiettato durante l’evento ALL IN – Risultati finali e condivisione di pratiche il 30 ottobre presso il Montevergini bene comune, un momento di condivisione dei risultati dell’esperienza in cui si è dato spazio alle testimonianze di chi ha partecipato al progetto e ad altre realtà del territorio che utilizzano l’arte come strumento di empowerment e inclusione sociale.
Il progetto “All in – l’arte che si fa inclusione” ha dato altresì l’opportunità di far partecipare e riunire 22 rappresentanti dei diversi gruppi Arte migrante in Italia, contribuendo alla crescita di sinergia all’interno della rete stessa e, soprattutto, ad uno scambio di esperienze e punti di vista che ha molto valorizzato l’utilizzo del linguaggio universale dell’arte in luoghi di aggregazione informali e non formali. Perché il termine di un progetto di successo è anche l’inizio di un nuovo percorso, attraverso “All in” è stato possibile creare uno spazio laboratoriale teatro-cinema all’interno del Rise – Lab, centro di innovazione sociale del Ceipes realizzato all’interno di un bene confiscato alla mafia, una risorsa in mano ai giovani che avranno l’opportunità di continuare a coltivare le proprie passioni e curiosità in un luogo stimolante, accogliente e attivatore di partecipazione.
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