Finalmente, dopo mesi di incontri online si torna a viaggiare e ad incontrare i nostri partner! Proprio così, l’unità diritti umani e diritti civili del CEIPES ha ripreso con le trasferte lo scorso 1° settembre. A rompere il periodo di “immobilità” è stato il secondo transnational meeting di Euriversity, un progetto di scambio di buone pratiche co-finanziato dal programma Erasmus Plus.

Il meeting si è svolto dal 1 al 3 settembre a Göteborg, presso la scuola Svartedalsskolan, sede operativa del partner svedese coinvolto nel progetto, insieme ai coordinatori di CEP Jaén (Spagna) e agli altri partner: Platon Private school (Grecia), l’autorità locale di istruzione e formazione di Jaén (Spagna) e l’organizzazione Ecos (Portogallo).

Il progetto Euriversity mira alla riduzione dei conflitti nelle scuole primarie e secondarie dovuti alla scarsa educazione sulla diversità relativamente all’orientamento affettivo-sessuale e alla parità di genere. L’obiettivo è ridurre tali conflitti e aumentare i livelli di consapevolezza su questa tematica, riducendo gli episodi di discriminazione e conflitto.

Durante i mesi di pandemia i partner si sono tenuti costantemente in contatto per sviluppare un piano di prevenzione da diffondere nelle scuole dei paesi coinvolti nel progetto, elaborando materiali utili agli insegnanti. Durante i tre giorni dell’incontro, sono stati diversi i momenti di confronto e dibattito su come procedere per massimizzare i risultati del progetto. Ogni partner ha presentato le buone pratiche individuate nel proprio paese in tema di non discriminazione dovuta al genere e all’orientamento sessuale.

Durante il terzo giorno di meeting i coordinatori hanno condiviso con i partner un’attività di espressione emotiva attraverso l’arte, da poter replicare nel loro contesto lavorativo con giovani e adulti.

Nel corso del meeting è stato estremamente interessante poter visitare la scuola in cui lavorano i partner svedesi, i quali ci hanno mostrato il funzionamento di un istituto all’avanguardia e il loro lavoro con i ragazzi e le ragazze. Per il consorzio è stato davvero illuminante poter vedere come opera un istituto di istruzione svedese, il quale potrebbe di per sé considerarsi una buona pratica da condividere: nella scuola sono infatti presenti più di 35 etnie di studenti e studentesse dai 7 ai 15 anni che convivono nella massima inclusione e autonomia.

Sono stati tre giorni di lavoro molto produttivo e piacevole, in cui sono stati stabiliti ulteriori obiettivi a breve termine che verranno discussi durante i prossimi incontri, sperando di poter avere la possibilità di proseguire con le trasferte in presenza.

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