Giornata contro il fascismo e l’antisemitismo: per non dimenticare… che a volte la storia si ripete!

Il 9 Novembre é la data scelta dalle Nazioni Unite per la Giornata mondiale Contro Fascismo ed Antisemitismo.
Con la scelta di questa data, si vuole ricordare la tragica notte del 9 Novembre 1938, in cui il regime nazista svelò tutta la sua ferocia con violenze e devastazioni nei confronti degli ebrei, distruzione di attività e case. Con il “pogrom di Novembre”, c’é l’inizio massivo di persecuzioni, omicidi e deportazioni nei campi di concentramento in un escalation di terrore e violenza orientata a produrre un sistema di discriminazione razziale, e ad avviare una vera e propria “pulizia etnica” non solo nei confronti della comunità ebraica ma nei confronti di chiunque viene considerato “diverso”: oppositori politici, omosessuali, esponenti di minoranze religiose ed etniche.

In Italia questa giornata poco risentita dovrebbe assumere un valore particolare; innanzittutto perché l’Italia é un paese che ha conosciuto il fascismo per quasi un quarto di secolo, ma soprattutto perché ancora si devono fare i conti con questo passato.

In Italia, nonostante la Costituzione Italiana e la legge Scelba (645/1952) che sanscisce il reato commesso da chiunque «faccia propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista», oppure da chiunque «pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche»; molti partiti sono chiaramente xenofobi e razzisti o si rifanno direttamente al fascismo (Lega Nord, La Destra, Forza Nuova).

Discorsi xenofobi, razzisti, discriminatori o di incitamento all’odio si sentono quotidianamente da parte di esponenti di partiti come la Lega Nord, che fino ad un anno fa era ancora al governo ed é ancora fortemente presente in Parlamento.

Pur essendo una Repubblica democratica, la cui costituzione é chiaramente antifascista; il fascismo è ancora ben erradicato nel nostro paese sotto varie forme; e 47 anni dopo la Liberazione dal fascismo, ci sono ancora partiti dell’arco parlamentare che non riconoscono la giornata del 25 Aprile come festa nazionale.
In Italia, vi sono esempi chiari che la legge Scelba non é applicata, e ce ne sono in continuazione. Basta pensare al fatto che il comune di Roma ha stanziato nelle ultime settimane ben 11 milioni di euro per pagare la sede di Casapound, associazione fascista, antisemita e razzista i cui membri si definiscono “fascisti del terzo millenio”.

Quest’associazione che dovrebbe essere sciolta in applicazione della Legge Scelba riceve invece finanziamenti pubblici.
In Italia, non sono passi avanti che si fanno contro fascismo ed antisemitismo, ma passi indietro. Negli ultimi dieci anni, leggi come la Napolitano-Turco, la Bossi-Fini o il pacchetto sicurezza di Maroni hanno dimezzato i diritti degli immigrati.

Con la legge Turco-napolitano del 1998 si sono instaurati in questo paese dei veri e propri centri di detenzione per immigrati: i CPT, ora chiamati CIE (Centri di identificazione ed espulsione), luoghi in cui vengono spesso negati diritti civili fondamentali. Per esservi mandato, nessun reato necessario: basta essere immigrato in situazione irregolare. La legge Bossi-Fini del 2002 ha avuto l’intento di limitare l’immigrazione ed impone delle restrizioni pesanti per poter immigrare legalmente in Italia. Infine, il pacchetto sicurezza di Maroni (ex-ministro degli Interni) ha introdotto nel 2010 il reato di clandestinità, facendo così degli immigrati in situazione irregolare dei non cittadini, degli uomini e delle donne “illegali/e”.

Il razzismo è istituzionalizzato in questo paese. In questa giornata internazionale per “non dimenticare”, bisogna anche ricordare che quanto successo nei regimi dittatoriali del dopo prima guerra mondiale in Europa, succede ancora in qualche modo in cosidette democrazie affermate. “Non dimenticare” non basta, bisogna avere la consapevolezza che il razzismo esiste ancora e che i diritti dell’uomo non sono garantiti dalle istituzioni.

E se qualcuno risponde che però non vi sono più violenze generate dalle istituzioni, va ricordato che la caccia agli immigrati che si conosce in questo paese é il frutto di un odio seminato dalle istituzioni e dai media. Le violenze subite dai bracciati di Rosarno, i campi Rom incendiati a Napoli, Torino, Milano, gli omicidi degli ambulanti senegalesi a Firenze, e tanti altri casi sono da collegare ad un odio seminato in gran parte da organi governativi, stampa e media.

Infine, come si é sottolineato nell’introduzione, nella Germania nazista, così come nell’Italia fascista, subiva forte discriminazione chi era “diverso” o chi era in “disaccordo con il regime”.

Si sono sottolineati i passi indietro fatti negli ultimi anni per quanto riguarda il diritto dei migranti e si é messo l’accento sulle violenze reali generate dal razzismo; ma per concludere quest’articolo, mi preme sottolineare un altro dato preoccupante:
Il 7 Novembre 2012 (due giorni fa!), la Commissione Giustizia della camera dei deputati ha bocciato l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia.

Il testo di legge del 1993 riguarda “misure urgenti in materia di discriminazione razziale,l etnica e religiosa”; ma non riconosce il reato di omofobia. In un’epoca in cui molti paesi rivedono le proprie legislazioni per riconoscere diritti finora negati agli omosessuali; in Italia PDL, Lega Nord e UDC bocciano addirittura una proposta di legge contro l’omofobia.

L’odio, il razzismo, l’omofobia, la discriminazione, l’antisemitismo e il fascismo non sono cose superate in Italia, tutto questo é quotidianità!
Il cammino è ancora lungo per costruire una società multiculturale basata sul rispetto dei diritti fondamentali dell’essere umano…
Oggi 9 Novembre, non dimentichiamo quanto é successo, e rendiamoci conto che queste brutte pagine di storia non solo solo pagine del passato!

Raphael Pepe

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