Nome progetto: “LILI-Living Library for Social Inclusion”
Durata: 7 mesi, dal 01-03-2017 al 30-09-2017. Training Course a Palermo dal 22 al 29 giugno 2017.
Ente capofila: CEIPES
Organizzazioni partner: Pistes Solidaires Méditerranée, CEIPES Armenia, Grupo de Jovens Novo Mundo, Youth with a international vision, Youth for Social Changes, CEIPES Greece, GRUPA “HAJDE DA…”, CENTRUL DE RESURSE PENTRU ADULTI SI TINERI.
Finanziato da:  ERASMUS + KA1 – Learning Mobility of Individuals Youth mobility
Num. progetto: 2016-3-IT03-KA105-009929

Il progetto “LILI-Living Library for Social Inclusion” è stato ideato con l’intento di combattere la discriminazione e l’esclusione dei rifugiati e dei migranti in Europa e di creare una società più inclusiva in cui l’uguaglianza dei diritti umani e la dignità siano delle realtà concrete. Sviluppato in Danimarca nel 2000 per occuparsi di tematiche quali discriminazione, inclusione, violenza e per ridurre il livello di pregiudizi e stereotipi, lo strumento della Living Library – Biblioteca Vivente è stato incluso nel programma del Consiglio d’Europa nel 2003. Di fatto, i diritti umani non possono essere difesi solamente da leggi. Non è più un segreto per nessuno che al giorno d’oggi, le elites di destra così come i mass media tendono a produrre e sostenere delle rappresentazioni ingannevoli –se non addirittura negative e allarmanti- che spingono la gente a respingere i migranti senza neppur aver prima ascoltato la loro storia. Da qui, la necessità di dare vita a un progetto che aiuti a combattere stereotipi e pregiudizi. Se i libri non possono essere giudicati dalla loro copertina, stessa cosa si può dire per le persone. Proprio come accade in una qualunque biblioteca, le persone avranno l’opportunità di prendere in prestito dei libri e di renderli dopo un po’ di tempo. L’unica eccezione è costituita dal fatto che i libri saranno sostituiti da delle persone che sono state vittime di discriminazione o che rappresentano gruppi soggetti a discriminazione o esclusione. Le biblioteche viventi esorteranno a dialoghi a quattr’occhi tra i residenti e i rifugiati/migranti. Raccontare storie ad alta voce può essere uno strumento molto stimolante e il processo di umanizzazione renderà più facile l’inclusione nella comunità mentre gli abitanti locali diverrà più aperta e disponibile a dialogare e costruire legami profondi. É, tuttavia, scontato che la Living Library da sola non riuscirà a cambiare del tutto la società in cui viviamo, ma può essere un momento fondamentale per costruire un’Europa nuova basata sulla coesione sociale e il dialogo. Affinché il progetto possa avere un effetto moltiplicatore in tutta Europa,, sono state coinvolte organizzazioni che operano nel campo provenienti da diversi paesi che si incontreranno a Palermo a giugno 2017: Francia, Portogallo, Grecia, Serbia, Albania, Romania, Georgia ed Armenia.

Il progetto è composto da un Training Course, che si terrà a Palermo, e una fase successiva  in cui tutte le organizzazioni partner metteranno in pratica le competenze acquisite organizzando una Biblioteca vivente nelle loro comunità.

  1. acquisire e approfondire la conoscenza e la comprensione dei processi di rappresentazione, stereotipizzazione, nascita dei pregiudizi e della discriminazione
  2. migliorare la conoscenza sui processi di cambiamento del comportamento
  3. incoraggiare la conoscenza e le abilità su come preparare, implementare e valutare lo strumento della “Living Library”
  4. acquisire una prospettiva d’insieme sulle possibili soluzioni/strategie per affrontare conflitti e sfide che potrebbero sorgere durante la preparazione e la valutazione di una “Living Library”,
  5. ottenere informazioni di prima mano sulla situazione dei rifugiati e dei migranti nei Paesi o nelle comunità rappresentate nel Training
  6. migliorare la conoscenza delle politiche di inclusione, processi e strategie, così come la creazione di comunità che possono accelerare l’inclusione dei migranti e dei rifugiati
  7. sostenere l’esercizio delle capacità relative al processo e alla metodologia del Training: competenza interculturale, leadership, cooperazione, management e decision-making, pensiero creativo e comunicazione.

Questo progetto non migliorerà soltanto la conoscenza e le abilità dei partecipanti sui temi discussi, ma fornirà loro anche strumenti per riflettere sui propri valori e comportamenti nei riguardi dei migranti e dei rifugiati. Inoltre, sará per loro un’ opportunità per estendere il loro network personale e professionale e un’occasione di crescita. Per quanto concerne la dimensione interculturale, il Training offrirà un terreno rigoglioso per conoscere culture e realtà differenti- che ora più che mai hanno bisogno di essere incluse senza essere annientate.

 ***ENGLISH VERSION***

International training course “LILI – Living Library for Social Inclusion” in June in Palermo!

Project name: “LILI-Living Library for Social Inclusion”
Period: 7 months, from 01-03-2017 to 30-09-2017. Training Course in Palermo from 22 to 29 June 2017.
Coordinator: CEIPES
Partners: Pistes Solidaires Méditerranée, CEIPES Armenia, Grupo de Jovens Novo Mundo, Youth with a international vision, Youth for Social Changes, CEIPES Greece, GRUPA “HAJDE DA…”, CENTRUL DE RESURSE PENTRU ADULTI SI TINERI.
Funded by:  ERASMUS + KA1 – Learning Mobility of Individuals Youth mobility
Project number: 2016-3-IT03-KA105-009929

To defy discrimination and exclusion of refugees and migrants in Europe, to create a more inclusive society in which equality of human rights and dignity is real, the project “Living Library” was thought. Developed in Denmark in 2000 to deal with topics such as discrimination, inclusion, violence and to decrease the level of prejudices and stereotypes, Living Library became part of the Council of Europe’s programme in 2003. In fact, human rights cannot be defended solely by laws. It not a secret for anyone that nowadays, right political wing elites as well as mass media tend to create and sustain misleading representations – often negative and fear provoking- which lead people to reject migrants and refugees without even listening to the other side of the story. Hence, the necessity to think a project which could help combat stereotypes and prejudices. If books cannot be judged by  their covers, neither can people. Just  as it works in any library, people will be given the opportunity to borrow books and give them back after some time. The only exception is that books will be replaced by people  who have been victim of discrimination or represent groups subjected to discrimination, stigma or exclusion. The living libraries will encourage one-to-one conversations between civil society and refugees/migrants. Telling stories out loud can be a very empowering tool and the humanising process will facilitate social inclusion in the community as the autochthon population will become more open and available to dialogue and to build meaningful relations. It is clear that living libraries alone will not change the current society but they can be a milestone to build a new concept of Europe based on social cohesion and dialogue.  To underline this aim the project involves partners from different regions, which will meet in Palermo in June 2017:  France, Portugal, Greece, Serbia, Albania, Romania, Georgia and Armenia.

The project consists of a training course, held in Palermo, and a follow-up phase -he follow-up is a moment of practical implementation of the acquired competences, which leads to their reinforcement and, most importantly, to boost intercultural and social dialogue and hence creating the ground for inclusion and social cohesion through the LILI-, which aims to:

  1. acquire and deepen knowledge and understanding of processes of representation, stereotyping, prejudice and discrimination, as well as its gender dimension,
  2. learn more about attitudes change processes,
  3. boost knowledge and skills on how to prepare, implement and evaluate a Living Library,
  4. get an overview of possible solutions/strategies to deal with conflicts and challenges that may emerge whilst preparing and evaluating a Living Library.
  5. get first hand information on the situation of refugees and migrants in the countries/communities represented in the training,
  6. implement knowledge on inclusion policies, processes and strategies, as well as community building practices that boost inclusion of migrants and refugees,
  7. encourage to practice life skills related to the process and methodology of the training: intercultural competence, leadership, cooperation, management and decision-making, creative thinking, communication.

This opportunity will not only enhance participants’ knowledge and skills on the themes addressed, but will also provide them with tools to reflect on their own values and attitudes towards migrants and refugees. Moreover, it will enable participants to broaden their personal and professional network as well as development. In terms of the intercultural dimension, the training will offer a rich context to get to know different cultures and realities –which now more than ever are need to be included but not suffocated.

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